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2 Maggio 2024

Angeli Caduti | Anselm Kiefer

Fino al 21 luglio 2024 Palazzo Strozzi a Firenze accoglierà una mostra dedicata ad Anselm Kiefer, uno dei più grandi artisti tra XX e XXI secolo.

L’esposizione abbraccia lavori storici e nuove produzioni del maestro tedesco, realizzate in diretto dialogo con gli spazi del Palazzo.

La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00 ed il giovedì fino alle ore 23.00 (l’ingresso chiude un’ora prima). Per informazioni 055 26 45 155.

Con Mercato Centrale Firenze puoi ottenere uno sconto sul biglietto d’ingresso alla mostra: passa dall’infopoint del Mercato e ritira il coupon che ti dà diritto ad una riduzione. Alla biglietteria della mostra puoi invece ritirare il flyer per ottenere un calice di vino o un soft drink in omaggio presso il bar del Mercato Centrale Firenze.

Sull’artista e la mostra.

Anselm Kiefer nasce a Donaueschingen, in Germania, nel 1945. Pittore e scultore tedesco, è uno degli artisti più rilevanti e versatili del mondo contemporaneo.

La sua carriera artistica inizia alla fine degli anni ‘60, quando, nel 1966, abbandona gli studi di Legge per iscriversi al corso di Pittura. A fine degli anni ‘70, non pienamente accolto dalla critica tedesca, esordisce all’estero, dove, al contrario, la sua arte viene apprezzata ed esaltata.

I suoi lavori fondono forme di pittura, scultura, installazione e fotografia, le quali sfociano in riflessioni sull’essere umano, il suo stato presente, passato e futuro. Nelle opere di Kiefer si riscontrano tematiche ricorrenti: il mito, la storia, la letteratura, la filosofia e la memoria. Queste hanno una imponente presenza tattile, oltre che fisica, grazie all’utilizzo di materie come piante, gesso, foglie d’oro e semi. Appassionato lettore, Kiefer le arricchisce con riferimenti letterari e poetici, creando magnifiche stratificazioni e giochi di parole, figure e materiali.

Anselm Kiefer attualmente lavora e vive vicino a Parigi.

La mostra è promossa ed organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e curata da Arturo Galansino.