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Marco Michelis, la lunga tradizione della pasta fresca

Postato il 25 Giugno 2019 da Elide Messineo
Marco Michelis, la lunga tradizione della pasta fresca
Marco Michelis viene da una lunga tradizione nel mondo della pasta fresca, avviata dal nonno Mario nel 1919 in un piccolo laboratorio sul retro di un’osteria a Mondovì, in Piemonte.

Oggi tante cose sono cambiate e l’azienda è cresciuta, anche e soprattutto grazie al successivo contributo del padre, Egidio Michelis. Da piccolo laboratorio a grande azienda, oggi conosciuta in tutta Italia e anche all’estero, in cui si continua a mantenere la ricerca della qualità sfruttando però tutti i nuovi mezzi disponibili per accontentare i clienti a 360°, regalando loro dei prodotti buoni e sani. Rimanere al passo coi tempi è stato fondamentale per la sopravvivenza dell’azienda, che ha attraversato un periodo difficilissimo come quello della Guerra (e all’epoca c’erano anche i futuristi ad andare contro la pasta!). La storia dell’attività della famiglia Michelis è iniziata nel 1919 a Mondovì e nel 2016 ha incontrato la realtà del Mercato Centrale con l’apertura della prima bottega a Roma. Dallo scorso aprile, la bottega della Pasta Fresca è presente anche al Mercato Centrale Torino, dove Cristina, Mario e Marco Michelis portano avanti la tradizione tramandata loro dal padre, Egidio.

“Va tutto molto bene, la famiglia Michelis è contenta di aver incontrato il Mercato Centrale. Già a Roma abbiamo riscontrato dei risultati molto interessanti, che i sono riconfermati qui a Torino. Tutto è andato oltre le nostre aspettative, non pensavo che la risposta sarebbe stata così positiva”. La bottega mette in risalto l’amore per il territorio, proponendo una serie di prodotti tipici piemontesi. Ma non solo quelli, infatti Marco Michelis spiega: “Come sempre, cerchiamo di offrire prodotti che possano piacere a tutti. Forti dell’esperienza di Roma, proponiamo anche piatti come la carbonara e la cacio e pepe, preparazioni che piacciono dappertutto e a chiunque”.

La pasta che si trova in bottega è fatta con uova italiane, sempre fresche, provenienti da allevamenti a terra. Ogni ingrediente è selezionato con attenzione e vengono sempre privilegiati quelli del territorio o comunque di origine italiana. La carne bovina è di razza piemontese, il maiale è italiano, le farine sono locali e macinate a pietra, non vengono usati aromi e conservanti di origine chimica, perché ogni prodotto deve conservare il suo sapore autentico. Anche se il lavoro richiede molto tempo, Marco Michelis fuori dalla bottega cerca di trascorrere il tempo libero insieme alla moglie e ai figli, “c’è anche in nostro cagnolino, Ryan, e non dimentico le mie grandi passioni, la lettura e lo sport”. La corsa principalmente, ma anche il calcio. “Ho tentato la via professionale” racconta Marco Michelis “ma forse non ci ho creduto abbastanza”. D’inverno, invece, va a sciare e adesso è subentrata la passione per la scherma – ma solo da spettatore, a praticarla è il figlio.

È il momento dei bigliettini e sul primo si legge “un consiglio”. Marco Michelis non ci pensa troppo e risponde: “Essere sempre sinceri. Alla fine la sincerità paga sempre e alla lunga torna indietro”. Una risposta che non ha bisogno di fronzoli e che lo porta dritto dritto al secondo bigliettino: un vino. “Non sono un esperto di vini né un grande bevitore, ma un buon Barolo mi sembra d’obbligo! Dalle nostre parti si usa molto mettere i ravioli in una scodella di vino, anziché condirli con burro o sugo. Con il Barolo, qui, facciamo anche le tagliatelle, come si evince dal colore”. Michelis ha detto di essere un lettore e il prossimo bigliettino rimanda alla poesia: “Mi piace tantissimo un grande classico che è Il Sabato del villaggio di Leopardi. Mi piace molto Umberto Saba, mentre non amo D’Annunzio e Foscolo. Leggo più che altro saggi, molto meno i romanzi. Leggo soprattutto saggi di economia o biografie di grandi personaggi, di recente però ho regalato “Delitto e castigo” a mia figlia, perché penso che sia un libro bellissimo”. A parte l’amore per la lettura e la sincerità, cosa vorrebbe trasmettere Marco Michelis ai suoi figli? “Vorrei trasmettere loro l’importanza di essere persone oneste e di aiutare sempre gli altri. Poi c’è una frase che ripeto spesso quando vedo che si scoraggiano facilmente, ed è “non mollare mai”, perché bisogna crederci sempre, fino alla fine”.


Marco Michelis, la lunga tradizione della pasta fresca

Foto di Federica Di Giovanni