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Pasta, la regina delle feste

Postato il 29 Dicembre 2015 da Elide Messineo
Pasta, la regina delle feste
Linguine allo scoglio, penne al sugo, bucatini all’amatriciana, ravioli alla zucca: dimmi che pasta mangi e ti dirò chi sei. 

La pasta è forse l’alimento che più di tutti identifica il popolo italiano, la regina del carboidrato per eccellenza, quella a cui nessuno sa dire di no, colei che regna sovrana sulle nostre tavole, specialmente durante le feste, quando la dieta diventa un lontano ricordo. Durante questi periodi la pasta viene proposta in tutte le sue declinazioni, come quella all’uovo, fatta in casa. Frutto della tradizione, è una portata che mette tutti d’accordo.

La lunga storia della pasta

Come tutti i cibi che troviamo sulla nostra tavola, anche la pasta ha origini lontanissime, era già ampiamente apprezzata nella Magna Grecia e in Etruria. Una delle curiosità più affascinanti sull’infinito universo della pasta riguarda la sua origine e la sua doppia diffusione in Italia e in Cina. In entrambi i paesi è stata creata e apprezzata più o meno nello stesso periodo storico, sono nati dei formati molto simili tra loro ma senza che ci fosse alcun tipo di contaminazione – cosa che non sarebbe stata contemplabile, viste le distanze. E no, non ha nulla a che fare con Marco Polo.

Spesso è accaduto, come in questo caso, che il Medioevo sia stato un periodo decisivo, quello della svolta e dell’affermazione di questo alimento grazie all’innovazione delle tecniche di cottura e preparazione. Ogni zona d’Italia ha sviluppato così le sue abilità nel campo: mentre al centro-nord regnava la pasta ripiena (e continua tutt’oggi a regnare indiscussa), in Sicilia veniva inventata quella secca. Nello stesso periodo presero piede i pastifici, da Nord a Sud ormai ogni regione aveva la sua specialità, infatti oggi esiste un elenco infinito di vermicelli, penne, rigatoni, pipe, ziti, fettuccine, bucatini, lasagne, pappardelle, tagliatelle, reginette, orecchiette, fusilli, ravioli, tortellini


Pasta, la regina delle feste


Spaghetti western e futurismo

La pasta identifica l’italiano all’estero e spesso con connotazione negativa, il simbolo più gettonato sono i maccheroni e gli spaghetti (immaginateli in un piatto con pomodoro fresco e basilico, c’è qualcosa di più buono?). Così sono nati anche dei termini di uso comune legati al mondo della pasta, da “maccheronico” al genere cinematografico “spaghetti western” sdoganato da Sergio Leone.

Mentre in Nuova Zelanda il pastafarianesimo viene riconosciuto come religione a tutti gli effetti, non dimentichiamo la crociata dei futuristi portata avanti da Filippo Tommaso Marinetti negli anni ’30 contro gli spaghetti, con il supporto di Benito Mussolini. Se Sofia Loren sosteneva “tutto quello che vedete lo devo agli spaghetti” all’epoca del Duce non erano tutti di questo avviso.

Pasta e Italia, legame indissolubile

La pasta si produce con diverse farine, diverse lavorazioni (trafilata al bronzo o fatta a mano), diverse dimensioni e consistenze: lunga, corta, ripiena, liscia o rigata, c’è solo da provare e scegliere. Pastasciutta, pasta al forno o addirittura pasta fritta.

Per concludere l’anno in bellezza per il cenone in genere si prepara il pesce o la più classica pasta al forno, l’importante è che in tavola non manchi mai. E, conoscendo l’abitudine degli italiani e il forte legame con questo alimento così speciale, sicuramente non se ne dimenticherà nessuno.

“La vita è una combinazione di pasta e magia”.

Federico Fellini


Pasta, la regina delle feste

Foto di Federica Di Giovanni